Eva e Iago, cani bagnino


Eva e Iago, "cani bagnino" della Scuola Italiana Cani Salvataggio, amici di Abbaiare in Italia

 

Si chiamano Eva e Iago, sono due labrador, e sono due cani bagnino della SCUOLA ITALIANA CANI DI SALVATAGGIO. Eva è la veterana, 10 anni con 8 anni di servizio alle spalle e due salvataggi; Iago è ancora molto giovane, 3 anni, ma sin da quando ne aveva uno presta servizio nella Scuola Italiana Cani Salvataggio. Dall’11 luglio 2017 sono entrati a far parte della grande squadra di Abbaiare in Italia  presenziando in conferenza stampa alla giornata di lancio del progetto.

Occhi grandi, sguardo dolce e sincero, pelo lucidissimo, Eva e Iago sono due delle 350 unità cinofile della SICS che ogni estate vigilano sulle spiagge libere italiane individuate dalle amministrazioni comunali, dalla Guardia Costiera e la SICS.  Si sono presentati rigorosamente in “divisa” con il loro 

                                                                                     Eva e Iago


salvagente sul dorso, sempre accanto ai loro conduttori, o meglio le loro conduttrici.  Il pubblico li guardava con ammirazione ponendosi lo stesso interrogativo: cosa bisogna fare per diventare cani bagnino come loro?


“Attraverso un percorso formativo completo presso uno dei 12 centri in Italia della SICS”-  risponde 


Roberto Gasbarri, responsabile centro sud Italia della Scuola Italiana Cani Salvataggio – “l’ambiente operativo in cui lavora il cane è quanto di più complesso si possa trovare. Le spiagge sono ricche di distrazioni, come bambini, palloni, gelati. Il cane deve essere, quindi, per prima cosa ben socializzato e ben educato. Le competenze vanno oltre il semplice tecnicismo del salvataggio perché le nostre unità cinofile si relazionano con migliaia di persone.”


Una delle condizioni principali è anche la padronanza del nuoto, sia per i cani, sia per i conduttori che devono aver conseguito il brevetto di bagnino di salvataggio: “Per prima cosa bisogna essere buoni nuotatori, come il Terranova, il Labrador e il Golden Retriver; poi le tecniche di salvataggio apprese devono essere provate con qualsiasi condizione meteo marina e da qualsiasi mezzo di soccorso come elicotteri e gommoni”, prosegue Gasbarri. “Dall’inizio di luglio abbiamo compiuto 5 salvataggi in mare e uno di questi, quello a Francavilla a Mare in Abruzzo, è stato veramente complesso. Durante una mareggiata un uomo è entrato comunque in mare ed è stato sbalzato oltre i frangiflutti. Due delle nostre unità si sono lanciate in mare, ma il conduttore di una delle due è stato sbalzato sugli scogli. L’altro conduttore ha affidato ai cani bagnino l’uomo in difficoltà dando l’ordine di tornare a riva ed ha potuto così soccorrere anche il collega ferito. In questa circostanza i cani hanno effettuato praticamente da soli il salvataggio con onde alte tre metri.”


Per questo il corso della durata di circa un anno  si suddivide in due parti:

    •    La prima comprende l’addestramento a terra, la condotta anche senza guinzaglio, l’educazione, la socializzazione con altri cani, il controllo del cane anche in ambienti carichi di distrazioni, il gioco, la palestra agility ed altro.

    •    La seconda parte comprende l’insegnamento di tutte le tecniche di intervento in acqua, previste per l’ottenimento del brevetto di salvataggio SICS, riconosciuto dal Ministero dei Trasporti e della Navigazione e valido su tutto il territorio nazionale.


Con questo corso, cane e padrone sviluppano un rapporto basato su assoluta sintonia e fiducia e apprendono tecniche che vanno dal semplice nuoto con il cane, al trasporto a riva di più persone contemporaneamente, all’intervento su lunga distanza.

La SICS è una delle realtà europee senza scopo di lucro più grande e più importante nella formazione di "cani bagnino" e fa capo alla Protezione Civile. Nasce nel 1989  e  nel corso degli anni ha sperimentato, in anteprima, l’utilizzo dei cani su elicotteri e motovedette ottenendo così il riconoscimento ufficiale da parte delle Capitanerie di Porto e della Guardia Costiera. 


Il vero lascia passare per la scuola di Ferruccio Pilenga, fondatore appunto della SICS, è stato però il riconoscimento ministeriale del brevetto di salvataggio, nel 1996: un vero e proprio “lasciapassare” che permette ai cani della SICS di entrare nelle spiagge come “cani bagnino” di pattugliamento. Una grande risorsa per la nostra sicurezza.

I centri di addestramento si trovano in tutta Italia: Roma, Napoli, Milano, Trento, Treviso, Trieste, Pescara, Bari, Catanzaro, Palermo, Cagliari, Marina di Massa e Savona.

Un approccio responsabile al possesso di un cane passa anche attraverso un gesto altruistico come questo: addestrarsi al salvataggio mettendosi al servizio della collettività